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martedì 5 agosto 2008

"I miei morti"...


I due libri ritratti nell'immagine li avevo già segnalati nel post del 20 luglio, "destra estrema e criminale: un mondo poco conosciuto", ma in questo post vorrei evidenziare - e caldamente suggerirne la lettura - quanto emerge da due opere nettamente differenti, ma ugualmente toccanti, per alcuni versi persino in grado di disturbare, mai di indignare, come spesso mi accade quando sento (e sentivo, negli anni '90) parlare alcuni ex BR di superamento, confronto politico, ecc., il tutto come se i loro morti fossero stati una sorta di incidente di percorso sulla via della loro battaglia politico-rivoluzionaria.
"I terroristi della porta accanto" è un lavoro che definirei psicologico, a tratti intimistico.
"Storia nera" è invece un'opera più di inchiesta, seppur non disdegni il lato psicologico di determinate scelte criminali che tanta sofferenza hanno riversato sul nostro Paese.
Entrambe le opere ripercorrono la vita e le imprese degli ex terroristi Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Per fornire un assaggio (fors'anche un pugno nello stomaco) a coloro i quali non hanno mai letto questi due ottimi lavori, riporto un breve passo tratto da "I terroristi della porta accanto", dove Valerio Fioravanti parla dei "suoi" morti, e lo fa con agghiacciante sincerità e limpida introspezione. Tutt'altra caratura umana rispetto alle difficilmente qualificabili dichiarazioni dell'ex BR Raffaele Fiore (ved. miei 3 post del 24, 27 e 29 maggio 2008), che nessuno ha avvisato (visto che lui non se n'è accorto) della fine degli anni di piombo! Se più volte ho ribadito che le vittime di quella sanguinosa stagione storica hanno avuto spazi risicati per esprimere il loro dolore e il loro punto di vista, non intendevo certo affermare che la voce dei terroristi non significhi nulla e non sia utile alla comprensione di un fenomeno storico che ha indelebilmente segnato l'Italia. La loro voce è fondamentale per capire, come lo è la voce di tutti gli attori di un epoca storica. E' che tutti avrebbero dovuto avere il diritto di parola e di replica, cosa che le vittime del terrorismo non hanno avuto, lasciando il campo libero (non certo per una spontanea scelta) agli ex rivoluzionari pentiti, dissociati, ecc.
La vicenda dei Nar, ricostruita nei due volumi, è una vicenda costellata da una violenza giovanile che colpisce per efferatezza e follia patologica di una generazione, che Valerio Fioravanti e Francesca Mambro hanno cercato, e credo vi siano riusciti, di spiegare con rispetto per la storia e per i morti, tutti, i loro amici e le vittime di quella follia.
Inoltre, mi riferisco a "Storia Nera", il giornalista Andrea Colombo assieme ai due ex Nar traccia una contro inchiesta sulla strage di Bologna, l'unica in Italia ad avere un colpevole.... peccato che non è quello giusto. Buona lettura!

lunedì 4 agosto 2008

La cultura e i telequiz

Interessante articolo, tratto dalla "Domenica del Corriere" del 4 agosto 1970. Naturalmente, il confronto con la realtà televisiva odierna è d'obbligo.